Quanto scendere nello squat per allenare i Glutei

Quanto dovremmo scendere nello squat per coinvolgere in maniera adeguata e soddisfacente i glutei nell’esercizio?

Beh, dal punto di vista teorico la risposta è molto semplice e netta: dovremmo scendere oltre il parallelo, possibilmente in accosciata completa per stimolare e reclutare in maniera ottimale i glutei.

Questa affermazione nasce da considerazioni fatte a livello anatomico e chinesiologico: se i muscoli dei tuoi glutei si inseriscono sull’apparato locomotore in un certo modo, allora si attiveranno quando farai dei movimenti particolari e l’esercizio dell’accosciata è proprio uno di questi.

Nasce anche da considerazioni fatte a livello esperienziale, magari da atleti professionisti, che hanno visto che, scendendo in accosciata profonda, si sentono molto di più i glutei.

E da sperimentazioni fatte sul campo su soggetti su cui sono stati inseriti dei sensori per misurare l’attività muscolare e quindi, proponendo l’esecuzione dello squat a vari livelli di accosciata, hanno visto che, proprio effettuando l’accosciata profonda i glutei venivano reclutati in percentuale massima in rapporto all’esercizio.

Lo so che sto generalizzando, ma seguimi lo stesso 🙂

Ma questa è la teoria ed è una teoria che per il 90 % delle persone normali che vuole fare attività fisica e nello specifico, allenare i glutei tramite lo squat, mette su una brutta strada che porta inevitabilmente a sbagliare ed a raccogliere magri risultati con questo esercizio.

Per farti capire il concetto, immagina una persona che cammina (un esempio a me molto caro ).

Ora, se volessimo fare delle considerazioni a livello anatomico e chinesiologico, dovremmo dedurne che i muscoli dei glutei, essendo il camminare un movimento di spinta in avanti del bacino e dell’intero corpo in generale, dovrebbero prendere parte attiva ed in maniera preponderante.

Le stesse considerazioni le farebbe un atleta che cammina perché li sentirebbe lavorare e, se facessimo dei test con i sensori su questi stessi atleti, vedremmo che tutto questo corrisponde al vero.

… eppure il 90% delle persone normali, se non di più, praticamente non utilizza i glutei quando cammina.

Il 90% non tollera la sensazione di spinta in avanti del bacino e blocca il movimento e, con esso l’inserimento dei muscoli dei glutei nell’azione.
E questa è la realtà!

Il movimento è legato in primis alle sensazioni.

Se non tolleri la sensazione di lasciar andare il bacino quando cammini, libero di basculare come dovrebbe, se non tolleri la sensazione di avanzamento del bacino stesso, i glutei non potranno attivarsi, o meglio, si attiveranno in misura limitata e controllata.

Allora, potrò anche suggerirti di allungare il passo o di metterci più volontà, ma lo stesso non riuscirei ad attivarli e reclutarli.

Allora il 90% delle persone non può camminare? Certo che sì, ma, non utilizzando le catene muscolari ottimali, in cui sono compresi anche i glutei, ma catene muscolari alternative che escludono i glutei, legati alla sensazione di spinta ed avanzamento del bacino.

E quello che ti sto dicendo lo puoi verificare in ogni momento, semplicemente osservando il 90% delle persone che camminano normalmente.

Quindi, utilizzerai in misura preponderante i muscoli anteriori delle gambe invece che i glutei ed i muscoli posteriori della coscia.

E questo avviene anche quando fai l’esercizio di squat!

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Normalmente, il 90% delle persone, controlla eccessivamente il movimento e non tollera la sensazione di spinta a terra delle gambe.

Dovrebbe essere tutto il corpo a “spingere” tramite le piante dei piedi a terra, per reclutare i glutei, ma ciò, normalmente non avviene.

E non ti serve scendere di più in completa accosciata, anzi, questo non può far altro che peggiorare la situazione!

Il tuo corpo cercherà vie traverse per effettuare lo stesso movimento per evitare la sensazione di spinta.

Ti faccio un altro esempio.

Ho insegnato per diversi anni arti marziali.
Insegnavo la tecnica di pugno ad un allievo. Tutto, preciso, tutto perfetto nei minimi particolari, eppure…. Il mio allievo non riusciva a colpire, non riusciva a proiettarsi aldilà del bersaglio, a entrare nel bersaglio con tutto il corpo tramite il pugno.

Solo in questo modo, infatti, puoi ottenere l’effetto voluto, aldilà della tecnica.

E tutti questi fattori erano legati a delle sensazioni. Il mio allievo aveva paura di colpire, non tollerava la sensazione di penetrare il bersaglio, di cadere sul bersaglio e via di seguito.

Cercare di migliorare il pugno, lavorando sulla tecnica non avrebbe avuto senso, perché anche con la tecnica perfetta, avrebbe ugualmente evitato di colpire.

Quindi, cosa ho fatto? Ho semplicemente lavorato sulla sensazione, cercando di fargliela integrare e metabolizzarla, tralasciando completamente l’aspetto tecnico.

Quindi, poca forza, movimento sciolto e rilassato, mimando la tecnica in modo approssimativo. Focus sulla sensazione che ne scaturiva, cercando di non opporvi resistenza.

Ecco, lo stesso dovremmo fare con lo squat per avere i migliori risultati.

Ora, ritorniamo alla questione: perché dico che la volontà di ricercare l’accosciata profonda mette su una cattiva strada il 90% dei praticanti? Ma semplicemente perché il 90% non riesce a “spingere” a terra e molte volte neanche a scendere.

Quindi, nel momento che ti viene detto: per allenare i glutei in maniera ottimale devi scendere oltre il parallelo, quello diventa il tuo obiettivo.

Cercherai di raggiungere quella posizione. Magari effettuerai esercizi specifici di mobilizzazione e allungamento, adotterai degli stratagemmi…. ma tutto questo servirà solo a peggiorare la situazione.

Se non spingevi facendo uno squat parziale, a maggior ragione non spingerai effettuando uno squat completo, perché non avrai agito sulla causa reale che ne impedisce il reclutamento: la sensazione.

La mia risposta a tutto questo è:
collegandoti e sviluppando la sensazione di spinta, puoi allenare ed attivare i glutei in maniera egregia anche scendendo pochissimo.

Puoi allenare in maniera egregia i glutei anche scendendo pochissimo

Lo so che ti sembrerà strano, ma è esattamente così.

Devi scendere quel tanto che risulta confortevole per te, rimanendo collegata a quella sensazione e vedrai che quella sensazione aumenterà e coinvolgerai in misura sempre maggiore i glutei e questo fino al limite massimo a te consentito.

Ricordati che l’aspetto reale è la sensazione di spinta a terra. La tecnica è solo un espediente per metterti in contatto con quella sensazione e fartela sviluppare al meglio, non qualcosa di fine a sé stessa.

Lo so, che sto dicendo qualcosa di ovvio, ma credimi il 90% dei praticanti e dei tecnici, spesse volte, viene intrappolato nel modus operandi che ti ho descritto prima e che ti riassumo:

Per reclutare i glutei devo scendere oltre il parallelo in un certo modo, quindi il mio obiettivo è scendere ed una volta che ci sono riuscito allora avrò gli effetti desiderati.

E tutto questo, ti ripeto è assurdo.

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